Se stai pensando seriamente a realizzare e ad andare ad in una casa casa senza gas, visto che probabilmente farai ricorso a piani ad induzione e pompa di calore, necessariamente dovrai valutare la ristrutturazione o il rifacimento dell’impianto elettrico della tua abitazione.
LA POTENZA DA RICHIEDERE
Facciamo delle valutazioni in relazione alla potenza elettrica da richiedere al contatore. Il piano ad induzione se sei una buona forchetta e vorrai utilizzarlo a pieno in sostituzione di quello a gas avrà una potenza di 8kW, con i limitatori e le funzioni booster oggi disponibili potrei considerare di dedicare a questa utenza 3-4 kW.
Supponiamo che abiti in un appartamento 100mq (è ancora il taglio medio desunto da L’Agenzia delle Entrate e l’A.B.I. nell’indagine che ha monitorato gli 83 milioni di metriquadri di immobili ad uso abitativo venduti in Italia nel 2023) . Supponiamo anche che sia un edificio costruito prima degli anni 2000 per cui risulta poco isolato. I 100mq per 2,7ml -3,00 m di altezza diventano 270-300mc da scaldare. Considerando quanto sopra con un indice di dispersione volumica di 30Wh/mc potremo avere:
- 30Wh⸱300= 9000Wh =9,0 kW di dispersioni
- Dovremo mettere una pompa di calore che fornisce 9kWh termici e un consumo di circa 3kW.
Visti i consumi del piano ad induzione e della pompa di calore dovrai poi fare delle valutazioni relative alla potenza da dedicare agli altri elettrodomestici della casa: forno, asciugacapelli, lavatrice,lavastoviglie, frigorifero, computer…. I consumi e la potenza di questi ultimi è condizionata dal numero di apparecchi installati e dalle abitudini della tua famiglia, che implica più o meno contemporaneità.
Se in famiglia, siete 4 persone per questo gruppo di elettrodomestici dovresti prevedere 3kW se siete in tre o in due oppure siete una famiglia particolarmente parsimoniosa magari potreste accontentarvi di 2kW oppure di un 1 kW.
- Sommando i tre componenti: 2-3kW (piano induzione)+ 3 kW (pompa calore) +–2 (altre utenze)= 6-8kW potenza da richiedere.
CONTATORE MONOFASE O TRIFASE?
Ora valutiamo monofase o trifase? Bene fino a 6 kW si chiede l’utenza monofase (230V) per potenze superioriè va richiesta l’utenza con sistema trifase (400V) . Con alcuni gestori in realtà è ancora consentito avere un utenza monofase da 8kW però è fortemente sconsigliato a causa della non ottimizzazione delle sezioni che porta ad avere un impianto poco efficiente.
Visto l’esempio di cui sopra possiamo tirare delle conclusioni (che appena possibile dovranno essere validate dal vostro progettista energetico) . Se abiti in una casa sotto i 100mq , hai fatto delle opere d’isolamento preventivo per ridurre le dispersioni e hai una famiglia che non pretende troppa contemporaneità nell’uso degli elettrodomestici probabilmente potrai rimanere con il tuo impianto elettrico (tradizionale o domotico) nel campo dei 6 kW e del sistema monofase.
Se decidi di realizzare una casa senza gas, completamente elettrica , ma la casa è grande (sopra i 100-120 mq) e non è adeguatamente isolata probabilmente dovrai considerare di passare al sistema trifase.
Soprattuto nel secondo caso dovraì considerare che se la casa rimane la stessa (sto parlando dei muri, dei solai, dell’involucro) dovrai considerare in prima battuta che ciò che prima spendevi diviso tra la fornitura gas e quella elettrica ora senza gas confluirà tutto sul conto elettrico. Se vuoi veramente risparmiare o azzerare le bollete dovrai fare degli ulteriori passaggi:
- ridurre le dispersioni facendo intervento di isolamento termico (per avere una pompa di calore più piccola e consumi ridotti di riscaldamento)
- avere un buon impianto termico con pompa di calore (che permetta di sfruttare l’energia termica gratuita e rinnovabile fornita dall’ambiente)
- ottimizzare il sistema facendo dell’autoproduzione con il fotovoltaico e cercando di ottimizzare l’autoconsumo con le batterie d’accumulo elettrico.
IMPIANTO ELETTRICO TRAZIONALE O DOMOTICO?
Inoltre se decidi di fare una ristrutturazione che coinvolga anche l’impianto elettrico dovresti seriamente iniziare a pensare ad un impianto di tipo domotico. L’impianto domotico rispetto all’impianto tradizionale diventa un impianto “intelligente” orientato all’ottimizzazione dei consumi.
Con l’impianto elettrico domotico nella casa senza gas si può monitore e controllare meglio la termoregolazione dell’impianto termico, si può ridurre le dispersioni e ottimizzare gli apporti termici gratuiti, automatizzando l’apertura e la chiusura dei sistemi oscuranti (chiudendoli appena il sole cala oppure aprendoli automaticamente appena il sole irraggia una certa finestra).
O ancora accendendo la lavastoviglie e facendo le lavatrici programmandole per fare i cicli di lavaggio durante le ore in cui il fotovoltaico produce, aumentando l’autoconsumo e riducendo al minimo l’immisione dell’energia elettrica prodotta in loco verso la rete. Questo per fare solo alcuni esempi delle innumerevoli applicazioni a cui si presta l’impianto domotico.
Per ottenere la sinergia di tutti questi sistemi dovraì contattare un consulente energetico che possa fare una analisi dettagliata dei tuoi consumi ; possa sviluppare per te un progetto su misura per la tua abitazione e proporzionato per le tue tasche. Una persona o un gruppo di persone che possa seguirti fino alla realizzazione, al collaudo e alla fase finale di conduzione per spiegarti come ottimizzare i consumi e iniziare a vivere senza gas e se possibile senza bollette.
Infine, a livello amministrativo, ricorda che, se richiedi una potenza elettrica oltre 6kW oppure hai una abitazione di superficie oltre 400 mq , l’impianto elettrico (sia esso domotico o no) non potrà gestirlo l’elettricista in autonomia, ma ai sensi del DM37/08 dovrai rivolgerti ad un professionista iscritto all’abo (architetto, ingegnere) per per redigere e depositare il progetto dell’impianto elettrico.
E se accetti un consiglio: cerca di sfruttarlo visto che lo paghi per farti fare un buon progetto, non per produrre un po’ di carta straccia, come in molti avviene, per legalizzare ciò che l’elettricista realizza da solo).