PREMESSA
Che sia splittata o sia monoblocco stiamo parlando comunque di una pompa di calore aria-acqua (se non lo avessi chiaro il concetto di sorgente fredda e pozzo caldo, ti invito a riguardare l’articolo introduttivo sulle Pompe di Calore – PdC).
LA POMPA DI CALORE ARIA-ACQUA
Facendo un rapido ripasso, considera che le componenti fondamentali della pompa di calore sono (vedi figura sotto): Il compressore (1),il condensatore (5), la valvola di laminazione (4) l’evaporatore (3) . Se la pompa di calore è reversibile (se diventa un condizionatore in estate) allora sono presenti anche una valvola quattro vie (2) , una valvola a tre vie e una valvola di laminazione aggiuntiva (sempre in 4) . Questi ultimi componenti sono quelli dedicati all’inversione del ciclo termodinamico che permette di sottrarre calore all’esterno in inverno e di sottrarre calore all’abitazione in estate.
Se la pompa di calore è aria-acqua al posto del condensatore(5) viene installato uno scambiatore a piastre tra il refrigerante e l’acqua dell’impianto. (vedi libro Efficienza energetica degli impianti tecnologici)
LE COMPONENTI SUL LATO IDRONICO
Completano la dotazione di una pompa di calore aria -acqua: la pompa di circolazione (12) e una serie di dispositivi delegati al controllo, alla protezione e alla sicurezza del sistema.
In particolare troviamo :
- il vaso di espansione (06) per l’espansione dell’acqua d’impianto;
- una resistenza (07) che permette di riscaldare l’acqua in caso di guasto;
- Il manometro (08) per il controllo della pressione;
- La valvola di sicurezza (09) che sia apre evitando esplosioni in caso di soprapressione
- La valvola di sfogo aria (valvola jolly-10) per l’espulsione dell’aria dalle tubazioni
- Il flussostato e il pressostato(11)che arresta la macchina in caso di mancanza di circolazione
MONOBLOCCO
Nella PdC monoblocco tutte le componenti appena viste sono all’interno dell’unità esterna. Dall’unità esterna si dipartono sono due attacchi per le tubazioni dell’acqua di andata e ritorno dall’impianto (verso la distribuzione e i terminali).SPLITTATA
La PdC splittata (dal verbo inglese “To split” dividere) è una pompa di calore divisa in due unità, una interna e una esterna (vedi figura sotto) . Nell’unità esterna (A) sono presenti i componenti sul lato refrigerante (quelli da 01 a 04); nell’unità interna (B) sono presenti oltre allo scambiatore di calore aria-acqua tutti i componenti minimi necessari per la parte idronica lato acqua (componenti da 05 a 12) . Questo tipo di unità unità ha gli ingombri e si presenta esternamente come se fosse una vecchia caldaia. Nel caso che la pompa di calore debba provvedere a produrre anche l’acqua calda sanitaria nell’unità interna viene alloggiato entro un unico involucro anche la valvola a tre vie e il bollitore per il sanitario . In questo caso l’unità diventa più ingombrante e si presenta con le sembianze di un grosso boiler o frigorifero.
PRO E CONTRO DEI DUE SISTEMI
IL CLIMA
La pompa di calore monoblocco uscendo con le tubazioni lato acqua direttamente all’esterno diventa più vulnerabile all’esterno in climi rigidi. Se l’utente partisse per la settimana bianca, spegnesse la pompa di calore e tutto l’impianto, senza nessuna protezione dal gelo , probabilmente al rientro potrebbe incorrere in cattive sorprese, dovute alla formazione del ghiaccio nelle tubazioni con possibile pericolo di rotture. Per questo è consigliato di lasciare acceso per lo meno con il ciclo antigelo oppure dotarsi di valvole di sicurezza antigelo, che fanno uscire l’acqua , svuotando l’impianto prima che si congeli.La pompa di calore splittata nasce per evitare questo tipo di inconvenienti.
Se vivi in una località dove le il clima è temperato, e nevica una volta ogni 10 anni è consigliabile la monoblocco . Se vivi in una località dove la neve e il freddo sono di casa allora è consigliabile la PdC splittata.
RENDIMENTI ED EFFICIENZA
In qualsiasi pompa di calore diminuisce il COP all’aumentare della lunghezza delle tubazioni tra condensatore ed evaporatore. La pompa di calore monoblocco avendo meno di un metro di tubazioni tra i due componenti ha sempre dei rendimenti più alti. In certi tipi di applicazioni con distribuzioni idroniche molto lunghe potrebbe essere una penalizzazione per l’energia da impiegare con la pompa sul lato idronico. Queste sono valutazioni che spettano al progettista caso per caso (per una consulenza rivolgiti allo Studio Manen o CSGT)
PREZZI
Anche qui, vince la monoblocco. Il fatto stesso di creare due involucri e sdoppiare anche la parte elettronica di controllo, sebbene di poco, c’è un aggravio di costi a sfavore della pompa di calore splittata.
INSTALLAZIONE
La monoblocco in genere è più grande dovendo ospitare tutte le apparecchiature che la splittata ha diviso in due unità. Se la monoblocco prende più posto all’esterno, la splittata necessità di più posto all’interno.
La splittata portando il gas refrigerante in ambiente interno, secondo il tipo di gas refrigerante utilizzato (nel caso fosse infiammabile o parzialmente infiammabile) potrebbe, avere bisogno di dover rispettare delle specifiche aggiuntive legate all’areazione dei locali.
Che si installi una monoblocco o una splittata l’installatore deve essere certificato F-GAS che a fine lavoro oltre a rilasciare la dichiarazione di conformità ai sensi del DM37/08 deve comunicare all’ISPRA il tipo di apparecchiatura installata e la quantità di refrigerante usato.
Il rumore invece non è problema se si rispettano le distanza e prescrizioni richieste dai produttori.La parte più rumorosa in una pompa di calore è il compressore. Che si installi una macchina monoblocco o una splittata questo componente rimane comunque all’esterno, per cui se l’edificio è stato correttamente costruito, e sono stati rispettati i requisiti di isolamento acustico richiesti dal DPCM 15 dicembre 1997 non ci dovrebbero essere problemi.