All’indomani della guerra in Ucraina e dell’ aumento del prezzo del gas combustibile, se si stai pensando a come realizzare una casa senza gas, vivi in contesto rurale o suburbano, dovresti prendere in considerazione la caldaia a biomasse per il riscaldamento e l’acqua calda della tua casa senza gas.
Per la cottura dei cibi se hai la possibilità di aumentare un minimo la potenza del contatore potresti provare il piano ad induzione.
Se invece vivi in contesto in cui è difficile anche richiedere il contatore sopra 3 kW, allora, dovresti valutare seriamente di tornare alle cucine con braciere a legna. Sono quegli apparecchi che i nostri nonni usavano prima dell’avvento del gas metano e che chiamavano “cucine economiche”.
I COMBUSTIBILI
A seconda del tipo di bruciatore le caldaie a biomasse possono recepire uno più combustibili ascrivibili a questa categoria : pellet, nocciolino, cippato e legna. Vediamoli nel dettaglio.
Il pellet è prodotto granulare a forma di ovulo o cilindretto prodotto mediante pellettizzazione di legno vergine ridotto in grani . Le dimensioni son: 3mm diametro -20 mm lunghezza . Il potere calorifero è varibile, un buon pellet può arrivare 4,5 kWh/kg.
Il nocciolino. Nasce come scarto di lavorazione della spremitura delle olive, nella produzione dell’olio.Il nocciolino d’oliva è composto da polpa, buccia e nocciolo. I grani ottenuti sono più piccoli del pellet e in genere ha un potere calorifero superiore più alto (6,5kWh/kg)
Il cippato è un’ altra biomassa derivata dal legno; il materiale raccolto viene triturato e vagliato, riducendo e omogeneizzando la pezzatura . Le dimensioni variano circa da mezzo centimetro sino a qualche centimetro. Il nome cippato deriva dall’inglese “chip “(pezzetto, frammento di dimensioni più grandi rispetto al nocciolino e al pellet).
La legna è il tipo di combustibile più grande che viene trattato da questo tipo di caldaie. La pezzatura degli elementi che può essere combusta, relazionata alla potenza del generatore, può andare dai 30 cm fino ad un metro. In base all’essenza legnosa che viene bruciata e dal suo tenore d’umidità il potere calorifero cambia (indicativamente può andare dai 4 ai 5,5 kWh/kg).
PERCHE’ LE BIOMASSE SONO CONSIGLIATE IN CONTESTI RURALI
Essendo questi combustibili tutti prodotti che si trovano in campagna, per chi vive in questo contesto può risultare molto semplice l’approvvigionamento, garantito dalla vicinanza ai luoghi di produzione.
Probabilmente facendo delle convenzioni con i produttori,vista l’elevata disponibilità, poi ottenere a basso prezzo la quantità di materiale richiesta. Nel terreno , dove è presente l’edificio, qualora, vi siano delle zone adibite a bosco , potrai avviare l’ autoproduzione dotandoti di cippatrici o pelletatrici.
COME FUNZIONA LA CALDAIA A BIOMASSE
Come in tutti i tipi di caldaie anche nella caldaia a biomasse, c’è una camera di combustione, uno scambiatore e un camino per convogliare all’esterno i prodotti della combustione. Oltre questi componenti in questo tipo di caldaie è presente il deposito delle ceneri. Nella sua forma più semplice è costituito da un cassetto di raccolta, sotto la camera di combustione.
Questo tipo di caldaie ha scambiatori che mettono in contatto l’acqua del circuito di riscaldamento con i fumi caldi della combustione secondo flussi in controcorrente. Per essere sicuri di sfruttare al meglio e captare più calore possibile i fumi vengono fatti passare a contatto con scambiatore varie volte. Perciò sono chiamati scambiatori ad “uno, due o tre giri di fumo“.
Nelle caldaie più recenti, per ottimizzare la combustione, è stato inserito un ventilatore che gestisce la quantità di aria comburente, diventando generatori a tiraggio forzato. A comandare il ventilatore in modo che trovi la quantità d’aria necessaria a garantire una combustione ottimale c’è la scheda elettronica che è in grado di elaborare i segnali ricevuti dalle sonde, analizzarli con sistemi a microprocessore e modulare di conseguenza la velocità del ventilatore.
Le caldaie a biomasse di recente produzione grazie alla componentistica di cui ho appena parlato riescono ad avere rendimenti piuttosto alti, alcune volte oltre il 95%, rendendo la caldaia a biomasse ideale per la casa senza gas.
L’INSTLLAZIONE DELLE CALDAIE A BIOMASSE NELLA CASA SENZA GAS
Per installare un generatore a biomasse, dovrai tener conto di questi aspetti :
- La fornitura del combustibili presentandosi in forma solida è comunque discontinua, ci saranno dei momenti in cui si carica la biomassa; dei momenti in cui avviene la combustione e si utilizza il calore prodotto; e infine dei momenti in cui dovrai fare quella manutenzione minima per allon-tanare le generi. Questo tipo di processo implica per te, un impegno e un tempo maggiore maggiore da dedicare al controllo un impianto che è molto meno automatico di quello a gas.
- Considerata la discontinuità appena vista ti consiglio approvvigionare la biomassa, se non per tutta la stagione di riscaldamento, perlomeno in quella quantità necessaria per coprire il fabbisogno mensile. Per far ciò dovrai dedicare una bella fetta di spazio al deposito. Tipicamente è da utlizzare una stanza in più, ricavata da quello che originariamente era un ripostiglio o un magazzino.
- Il sistema ha una elevata inerzia termica, per far fronte a questo problema del calore suberante, dovrai dotare l’impianto di un accumulatore di calore lato acqua , quello che viene chiamato PUFFER (le dimensioni possono variare secondo le dimensioni e carichi termici dell’abitazione si può andare da 500 a 3000-4000 litri). Nel puffer potrai accumulare anche l’acqua calda sanitaria necessaria per lavarti. In tal caso si parla di accumulo misto o integrato e dovrai usare dei puffer specifici chiamati “Tank in tank”
- Per evitare l’eccessivo surriscaldamento, dovrai dotare l’impianto di valvole di sicurezza specifiche chiamate valvole di scarico termico. Tali valvole, si aprono quando la temperatura dell’acqua dell’impianto è prossima a quella di ebollizione (98°-99°C). L’acqua del circuito entrando in contatto con l’aria esterna si raffredda permettendo di gestire il guasto.
LE EMISSIONI INQUINANTI
Prima di procedere all’installazione dovrai attentamente le emissioni inquinanti NOₓ per le caldaie a biomasse . Il DM186/2017 ha stabilito dei limiti a livello nazionale . E Alcune regioni hanno emanato regolamenti più restrittivi (Piemonte,Lombardia, P.A.Trento,Veneto,Emilia Romagna, Toscana,Marche,Campania e Sardegna)
In questo modo è consentito l’utilizzo di riscaldamento utilizzando le biomasse ma al tempo stesso si cerca di limitare le emissioni in quei territori in cui a causa della scarsa circolazione dell’aria si possono accumulare polveri sottili PM10 e prodotti NO2 dannosi per la respirazione.
CONCLUSIONI
Quanto sopra per iniziare a considerare gli aspetti con cui sicuramente avrai a che fare durante l’installazione della caldaia a biomasse nella tua casa senza gas.
Prima di muoverti autonomamente ti consiglio di rivolgerti ad valido consulente energetico, ad un serio professionista del settore termo-tecnico che possa fare inizialmente le necessarie valutazioni . Per passare, in secondo momento, a redigerti un progetto adatto alla tua abitazione e possa seguire l’installatore durante i lavori, per garantire una realizzazione dell’impianto che sia a regola d’arte ed essere in regola anche amministrativamente.